Blockchain e Smart Contracts
28/11/2018
Blockchain e Smart Contracts
Il nostro team ha di recente partecipato con successo al convegno internazionale degli avvocati tenutosi a Verona (9-11 novembre 2018), organizzato dal network Legalmondo (http://www.legalmondo.com) di cui lo studio è partner, sulle tematiche della Blockchain in ambito legale e l'applicazione dei nuovi "Smart contracts".
In questi intensi due giorni di dibattiti, in cui hanno presenziato personaggi di alto profilo che operano regolarmente negli Stati Uniti ed in Cina nel settore legale, della Blockchain e gli Smart Contracts, abbiamo avuto la possibilità di arricchire il nostro sapere su queste nuove interessanti materie che, certamente, avranno un grande impatto nel futuro prossimo, non solo nell'ambito giuridico ma anche e soprattutto nella quotidianità di tutti i giorni delle persone comuni.
Che cosa significa Blockchain?
La parola "Blockchain" significa "catena di blocchi" ed indica un vero e proprio registro pubblico (raccolta di dati) condiviso che si aggiorna continuamente sulla rete, attraverso un sistema di computer (nodi) che partecipano alla rete, senza la necessità di un intermediario, in cui il controllo della veridicità delle informazioni avviene per tramite degli stessi utenti e computer connessi tra loro che potrebbero arrivare ad essere virtualmente svariati milioni e locati in diverse parti del globo. Diviene quindi facilmente intuibile che si tratti di un sistema rivoluzionario e difficilmente vulnerabile ed hackerabile. I punti di forza della Blockchain sono pertanto la sua velocità di trasferimento sicuro di dati ed informazioni e recentemente ha generato grandi interessi ed investimenti di sviluppo nei più svariati settori, non da ultimo quello legale.
Blockchain e mondo legale: che cosa sono gli SmartContracts?
Lo “Smart contract” secondo la definizione del suo inventore, Nick Szabo, americano di origini ungheresi, è quel “tipo di software che automatizza, in maniera efficiente e trasparente, taluni compiti preassegnati da una o più parti”.
Per semplificare con un esempio concreto, si pensi ad un contratto in cui una macchina distributrice di caffè, a fronte di un versamento di denaro, fornisce una certa quantità di prodotto.
Attraverso lo sviluppo di internet e la blockchain così come la moneta virtuale, il campo di applicazione di tale schema sopra citato, potrà essere riprodotto all'interno della blockchain stessa. Infatti, attraverso la scrittura nel registro della blockchain di una transazione, dove risultano certi l'identità del venditore e dell'acquirente, l'identificativo univoco del bene e la marca temporale sarà possibile trasferire la proprietà di oggetti fisici e digitali.
Lo smart contract viene programmato per variabili (valori, variabili) e per metodi (azioni che faccio eseguire sui dati) tramite un linguaggio informatico/giuridico nella logica del c.d. “if-then” e cioè al verificarsi di certi eventi programmati questi producono risultati.
Sarebbe dunque possibile in ipotesi acquistare una auto senza registrare il cambio di proprietà o noleggiare una auto senza firmare il contratto, ma solo utilizzando il paradigma tecnologico per il pagamento; così come ad es. ottenere un rimborso in automatico dalla compagnia aerea in caso di ritardo o cancellazione del volo.
Potenzialmente dunque lo smart contract è in grado di:
-Diminuire i costi: per la mancanza di un intermediario;
-Velocizzare l'esecuzione del contratto;
-Garantire la privacy potendo mantenere l'anonimato, ove richiesto.
Ad oggi restano aperti vari scenari e profili di criticità in materia, ma come tutte le grandi e potenziali rivoluzioni, si necessita di studiarle ed approfondirle con grande interesse fin da subito, con l'occhio attento di un “giurista smart e tecnologico”.
Dr. Lorenzo Amato
www.legal-society.com