Ho ordinato dall'Ungheria, ma la consegna è stata difettosa: cosa posso fare?
"Ho ordinato un prodotto dall’Ungheria e l’esecuzione è stata difettosa, cosa posso fare?" — questa è una domanda che viene posta spesso, e la risposta non è affatto semplice. Cosa succede, ad esempio, se un mobile ordinato dall’Ungheria arriva in una forma diversa da quella ordinata, e questo difetto non è imputabile al trasportatore? In questo articolo cerchiamo di rispondere a queste domande.
È importante notare che ogni caso giuridico è diverso; l'obiettivo di questo breve studio è solo quello di fornire una panoramica generale della questione. Se dovesse sorgere una domanda simile, si rivolga allo Studio Legale Dr. Halmos Bálint, che vanta oltre quindici anni di esperienza nel campo del diritto internazionale privato!
Competenza giurisdizionale e legge applicabile
Fin dall'inizio dell'articolo, è necessario chiarire due concetti fondamentali in caso di ordini internazionali: la competenza giurisdizionale (o giurisdizione) e la legge applicabile.
La competenza giurisdizionale può essere definita semplicemente come la distribuzione delle competenze tra i singoli Stati, determinando quale autorità o tribunale statale è competente o obbligato a trattare un determinato caso. La legge applicabile, come suggerisce il nome, stabilisce quale diritto statale deve essere applicato in un determinato caso. In termini più semplici, mentre la competenza giurisdizionale definisce il luogo (stato) del procedimento, la legge applicabile regola la questione del diritto statale da invocare in un determinato caso.
È importante notare che legge applicabile e la competenza giurisdizionale non vanno necessariamente di pari passo: può accadere che il tribunale dello Stato competente debba applicare, in tutto o in parte, la legge di un altro Stato.
Nel labirinto delle norme giuridiche
Nel caso di una questione con elementi internazionali, le prime domande da porsi riguardano sempre la competenza giurisdizionale e la legge applicabile. Queste norme sono complesse e possono comprendere norme interne degli Stati coinvolti, accordi tra Stati e norme derivanti da trattati internazionali.
Per semplificare il presente caso, supponiamo che siano coinvolti due Stati membri dell'Unione Europea, l'Italia e l'Ungheria. In questo caso, la situazione è più semplice, in quanto, secondo la legge ungherese sul diritto internazionale privato, si applica in primo luogo l'atto giuridico dell'Unione Europea di portata generale e direttamente applicabile. In altre parole, per quanto riguarda la questione della legge applicabile e della competenza giurisdizionale, prevalgono i regolamenti dell'UE.
Competenza giurisdizionale
Per quanto riguarda la giurisdizione, nel caso in esame si applica il regolamento Bruxelles I bis (nome completo: Regolamento (UE) n. 1215/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2012 , concernente la competenza giurisdizionale, il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale). Per quanto riguarda la legge applicabile, sono rilevanti le norme del regolamento Roma I (nome completo: Regolamento (CE) n. 593/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 giugno 2008, sulla legge applicabile alle obbligazioni contrattuali).
Il principio di base del regolamento Bruxelles I è che la competenza giurisdizionale può essere esercitata nello Stato membro in cui il convenuto ha il proprio domicilio, indipendentemente dalla sua cittadinanza, e tale domicilio è determinato in conformità al diritto nazionale dello Stato membro dell'UE in cui il caso è stato portato in tribunale.
È possibile avviare un procedimento contro un convenuto anche in un altro Stato membro: questi sono i cosiddetti casi di competenza giurisdizionale speciale. Ad esempio, quando l'oggetto del procedimento è un contratto, in linea di principio è competente il tribunale del luogo in cui l'obbligazione deve essere eseguita. La regolamentazione prevede competenze giurisdizionali speciali per questioni relative agli obblighi alimentari e al risarcimento del danno illecito, e prevede regole specifiche di competenza giurisdizionale anche per i consumatori, che possono essere rilevanti in caso di ordine tra una società ungherese e una persona fisica italiana. Nel caso dei consumatori, è possibile che il consumatore citi in giudizio l'altra parte contraente davanti al tribunale del proprio domicilio (ossia del consumatore).
Legge applicabile
La questione della legge applicabile è complessa quanto quella della competenza giurisdizionale. È importante sottolineare che il regolamento Roma I non si applica, tra l'altro, in materia di imposte o dazi, rapporti familiari.
In ogni caso, è necessario verificare innanzitutto se le parti hanno esercitato la scelta del diritto, poiché in tal caso il diritto dello Stato scelto è quello che si applica al contratto in questione. Se le parti non hanno esercitato la scelta del diritto, allora si applica il tipo di contratto. Nei contratti relativi alla vendita di beni o alla prestazione di servizi, si applica la legge del paese in cui si trova la sede del venditore o del prestatore di servizi.
Per quanto riguarda gli immobili, si applica la legge del paese in cui l'immobile è situato.
La legge del paese di residenza abituale del consumatore si applica quando l'altra parte contraente svolge la propria attività commerciale o professionale nel paese di residenza abituale del consumatore o, in tutti gli altri casi, tale attività è diretta verso tale paese o verso paesi che includono tale paese, e il contratto è connesso a tali attività. In tal caso, è possibile che un contratto di consumo stipulato con una società ungherese sia giudicato secondo il diritto italiano.
È importante sottolineare che il presente articolo ha voluto fornire solo una panoramica generale dei contratti di diritto internazionale privato tra Italia, Ungheria e altri Stati membri dell'UE. Se avete domande relative al diritto internazionale privato, rivolgetevi allo Studio Legale Dr. Halmos Bálint!
Il nuovo sistema catastale dell'Ungheria: un salto nel 21° secolo
Dopo 25 anni, l'Ungheria ha deciso di rinnovare il proprio sistema catastale per rispondere alle sfide del 21° secolo. Questa nuova legge, entra in vigore il 15 gennaio 2025, mira a rivoluzionare il modo in cui le proprietà immobiliare vengono registrate nel paese.
Il catasto immobiliare in Ungheria è stato recentemente rinnovato con una nuova legge che sostituirà quella del 1997. Il catasto immobiliare gestisce circa 19 milioni di atti di proprietà e rappresenta il 60-65% del patrimonio nazionale.
È importante sottolineare che la nuova normativa sul catasto immobiliare entrerà in vigore solo il 15 gennaio 2025. Nel frattempo, il panorama del diritto immobiliare ungherese ha già subito alcune modifiche, in particolare un aumento significativo delle tariffe relative alle procedure catastali.
Aumento delle tariffe
Tra le modifiche recenti, si segnala un incremento delle spese della procedura di registrazione. Il costo per l'annotazione di modifiche su un’immobile è passato da HUF 6600 a HUF 10600 per ciascun immobile interessato, rappresentando un aumento del 60%. Per quanto riguarda la registrazione di ipoteca, la tariffa è salita da HUF 12600 a HUF 20000 per ogni immobile coinvolto, mentre le spese per ottenere una copia della visura catastale è aumentata da HUF 3000 a HUF 4800.
Nuova normativa
La nuova normativa introdotta nel 2021 rappresenta un’importante riforma del sistema catastale ungherese. Sebbene entrerà in vigore solo nel 2025, le modifiche già in atto indicano un orientamento verso una maggiore digitalizzazione e centralizzazione delle procedure catastali.
La nuova normativa mira a rispettare le tradizioni giuridiche ungheresi, ma con un approccio moderno. Una delle principali innovazioni è la transizione dall’elaborazione su carta a un sistema completamente elettronico, che permetterà un’elaborazione delle pratiche più rapida ed efficiente. Inoltre, il catasto sarà collegato ad altri registri statali, creando un sistema unificato e centralizzato.
Un altro cambiamento significativo è l’eliminazione del sistema tradizionale dei "földhivatal" (uffici catastali locali) in favore di un’agenzia nazionale con competenza su tutto il territorio. Tuttavia, sarà possibile distribuire le pratiche in base al carico di lavoro e alla regione.
Nuove Procedure e Automatizzazione
La nuova legge introduce una regolamentazione completamente nuova, in cui gran parte delle procedure saranno regolate tramite decreti governativi. Questo consentirà una maggiore flessibilità e adattabilità del sistema alle circostanze in continuo cambiamento. Inoltre, molte delle procedure saranno automatizzate: il sistema potrà esaminare e registrare automaticamente alcune pratiche, come l’eliminazione di diritti ipotecari o la registrazione di nuovi diritti di proprietà.
Per avviare una procedura, sarà necessario compilare un modulo elettronico, e in molti casi sarà obbligatorio l’intervento di un avvocato, un consulente legale o un notaio.
In generale, la nuova legge promette di rendere il processo di registrazione immobiliare in Ungheria più veloce, comodo e sicuro, grazie all’adozione di tecnologie moderne e alla centralizzazione del sistema. Gli utenti potranno beneficiare di un sistema più efficiente, con un’assistenza legale obbligatoria che garantirà la correttezza e la legalità delle pratiche.
Registrazione della proprietà nel processo di registrazione immobiliare elettronica
02/03/2022
Recentemente, il nostro ufficio partner ha ricevuto la prima registrazione della proprietà basata esclusivamente su documenti elettronici.
02/03/2022
Recentemente, il nostro ufficio partner ha ricevuto la prima registrazione della proprietà basata esclusivamente su documenti elettronici. Come è noto, si prevede che dal 1° febbraio 2023 la regola principale sarà l'amministrazione online nelle procedure di registrazione degli immobili.
Fino al 1° gennaio 2021, le Autorità di Registro Immobiliare non hanno avuto la possibilità formale di ricevere ed elaborare le domande presentate per via telematica; dopo una modifica di un atto legislativo, non possono più agire solo sulla base carta. In questo caso è necessario presentare un solo documento originale firmato elettronicamente nel procedimento, non è necessario presentare due originali e una copia autenticata, come nel caso del procedimento cartaceo. La procedura di registrazione immobiliare elettronica facilita esplicitamente l'esecuzione del contratto nei casi in cui, ad esempio, il cliente o altra parte si trovi all'estero.
La procedura richiede ancora che l'avvocato e tutte le parti contraenti possano firmare elettronicamente il contratto o la dichiarazione legale relativa alla proprietà. In futuro, avvocati e consulenti legali possono avviare liberamente procedimenti presentando documenti firmati e controfirmati elettronicamente.
NUOVE REGOLE NEL CODICE DELLA STRADA ITALIANO
23/11/2021
É stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 9 novembre 2021, n. 267 la Legge 9 novembre 2021, n. 156 di conversione del D.L. n. 121/2021 — c.d. “Decreto infrastrutture” — che introduce diverse novità al Codice della Strada.
23/11/2021
É stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 9 novembre 2021, n. 267 la Legge 9 novembre 2021, n. 156 di conversione del D.L. n. 121/2021 — c.d. “Decreto infrastrutture” — che introduce diverse novità al Codice della Strada.
Nuova regolamentazione dei monopattini elettrici:
la velocità massima del veicolo è ridotta da 25 a 20 km\h (solo 6km\h nelle aree pedonali) e si prevedono severe sanzioni in caso di manomissione del motore del mezzo (confisca del veicolo)
possono essere parcheggiati solo in aree designate dai Comuni oppure negli stalli destinati a biciclette e ciclomotori. È comunque previsto l’obbligo per i gestori di acquisire una fotografia del parcheggio onde evitare la “sosta selvaggia”
a partire dal luglio 2022, inoltre i monopattini dovranno essere dotati di indicatore di direzione (frecce) e luce di posizione a segnalare la frenata
obbligo del casco nei ciclomotori: la responsabilità è del conducente anche per l’infrazione del passeggero trasportato ( anche se questi è minorenne )
estensione del divieto di utilizzo di telefonini al volante anche a tablet, computer e altri dispositivi idonei a distrarre l’attenzione del conducente
a tutela dell’ambiente è previsto il raddoppio delle multe per i soggetti che gettano dal finestrino mozziconi di sigaretta o cartacce ( la sanzione amministrativa è ora prevista tra 26 e 102 € ). In caso invece di abbandono di rifiuti la sanzione è molto salata e prevede una multa tra 216 e 866 € .
l’obbligo di dare precedenza ai pedoni sulle strisce pedonali viene esteso anche al pedone che sia in procinto di o prossimo all’attraversamento sulle aree designate.
Per un maggiore approfondimento delle regole del Codice della Strada italiano o per l’impugnazione di sanzioni amministrative irrogate dalla polizia italiana, lo Studio Legale Bálint Halmos offre la propria consulenza.
Procedimenti penali
27/09/2021
Nuovo articolo su tema di accordi in procedimenti penali.
Nuovo articolo su tema di accordi in procedimenti penali.
Le modifiche al codice di procedura civile ungherese
17/02/2021
Tre anni fa, il 1 ° gennaio 2018, è entrata in vigore la legge n. CXXX del 2016 apportante modifiche al codice di procedura civile, innovando così la disciplina delle controversie civili in Ungheria.
Tre anni fa, il 1 ° gennaio 2018, è entrata in vigore la legge n. CXXX del 2016 apportante modifiche al codice di procedura civile, innovando così la disciplina delle controversie civili in Ungheria. La nuova legge processuale ha introdotto, tra l’altro, il principio della concentrazione del procedimento e ha rimarcato la doverosa condotta responsabile delle parti nel processo. Il principale obiettivo della riforma, in linea con le tendenze europee, è stato quello di abbreviare i tempi della giustizia civile, realizzando così il giusto processo.
Sulla scorta della consolidata giurisprudenza della Corte Costituzionale magiara, la nuova riforma ha teso a semplificare le norme processuali. Sotto questi auspici è per tanto entrata in vigore il 1° gennaio 2021 la più recente riforma del codice di procedura civile ungherese (legge n. CXIX del 2020) che ha a sua volta modificato un precedente intervento (legge n. CXXX del 2016). Lo scopo principale delle nuove modifiche è quello di rendere più accessibile la giustizia civile. Al contempo vengono perseguiti gli obiettivi della concentrazione dei procedimenti (in un’ottica di economia dei mezzi processuali) mantenendo il così detto principio della struttura frazionata del procedimento.
Il principio di concentrazione del procedimento si basa sull’Art. 3 del codice di procedura civile, a detta del quale, tanto il tribunale, quanto le parti, si devono adoperare per produrre nella fase processuale dedicata tutte le prove necessarie all’istruzione probatoria, in modo tale che la decisione sia presa dal giudice dopo una sola udienza.
Secondo la struttura frazionata del procedimento, nella fase introduttiva del contenzioso, le parti devono fornire tutte le prove rilevanti ai fini del thema decidendum, corredate dalle motivazioni giuridiche a fondamento della pretesa azionata. Il giudice, d’altro canto, in questa fase rileva le irregolarità e le invalidità che impediscano il prosieguo del procedimento.
Tali nuove regole, di portata generale, si applicano a tutti i procedimenti pendenti al 1° gennaio 2021. La nuova disciplina afferente alla competenza, invece, riguarda solo i processi introdotti con domanda successiva all’entrata in vigore della nuova riforma.
Le modifiche semplificano gli elementi costitutivi dell’atto di citazione. Dal 1 ° gennaio non è più obbligatorio indicare nell'atto di citazione relativamente al convenuto, le sue generalità, la sua residenza, la sua posizione processuale.
Qualora poi una parte sia una persona giuridica, i cui dati siano iscritti in pubblici registri, il giudice non è più tenuto a richiedere ulteriori dimostrazioni di informazioni che siano ivi pubblicate. Qualora invece la persona giuridica non sia sottoposta a tale regime pubblicitario, permane il potere del giudice di richiedere la dimostrazione di tali elementi.
D'ora in poi, anche nel caso in cui una delle parti agisca tramite rappresentante legale, il giudice sarà obbligato ad ordinare alla parte di presentare una rettifica in caso di vizio formale o sostanziale dell’atto di citazione. Tale modifica è giustificata dal fatto che le domande di persone giuridiche, che stanno in giudizio per mezzo dei loro rappresentanti legali, venivano spesso rigettate ex oficio senza dare la possibilità all’attore di correggere le irregolarità dell’atto introduttivo.
Nell'ordinanza che dispone la rettifica le eventuali irregolarità nell’atto di citazione devono essere esplicitamente indicate dal giudice. Qualora l’attore poi vi ponga rimedio, il giudice è tenuto ad accettare la domanda, senza la possibilità cioè di ordinare ulteriori modifiche.
Quest’ultima modifica è di assoluto rilievo poiché in passato accadeva che il tribunale emanasse plurime ordinanze di rettifica, con la possibilità infine di respingere la domanda attorea nel caso in cui la parte non desse corso alle correzioni richieste.
Secondo la nuova normativa, nei casi relativi allo stato personale, ad esempio le procedure relative all’affidamento dei figli, viene data precipua attenzione all’interesse dei minori.
Le modifiche sopra evidenziate sono solo una piccola parte della nuova normativa. In conclusione si può affermare che le norme, entrate in vigore il 1 ° gennaio 2021, agevoleranno i procedimenti civili sia per l’attore, sia per il convenuto, rendendo il processo civile ungherese molto più rapido e semplice, in ottemperanza alle direttive europee
dr. Csanád Kandikó, Gianmarco Dalla Costa
Natura giuridica del home office e aspetti interessanti dalla pratica
26/11/2020
La situazione causata dal coronavirus ha posto anche nuove sfide al lavoro organizzato, in quanto vi è una richiesta senza precedenti di lavoro nell'home office, cioè a casa del dipendente.
26/11/2020
La situazione causata dal coronavirus ha posto anche nuove sfide al lavoro organizzato, in quanto vi è una richiesta senza precedenti di lavoro nell'home office, cioè a casa del dipendente.
Lavorare da casa è considerato da molti di essere „telelavoro” o „teleworking", sebbene questo passaggio temporaneo all'home office non corrisponda al concetto di telelavoro come definito nel Codice del lavoro. Ai sensi dell’Art 196 del Codice del lavoro, per "telelavoro" si intendono le attività svolte regolarmente in un luogo diverso dalle strutture del datore di lavoro, utilizzando computer e altri mezzi di tecnologia dell'informazione (di seguito denominati collettivamente "apparecchiature informatiche"), dove il prodotto finale viene consegnato tramite mezzi elettronici. Nel contratto di lavoro le parti concordano l'assunzione del lavoratore mediante telelavoro. In linea con quanto sopra, l'elemento concettuale del telelavoro è, da un lato, che il rapporto di lavoro è fondamentalmente stabilito specificamente ai fini del telelavoro e, dall'altro, che viene svolto regolarmente in questo modo.
Concettualmente, lavorare tramite home office può corrispondere a una definizione legale di impiego in un luogo di lavoro diverso da un contratto di lavoro; Ai sensi dell’Art 53 del Codice del lavoro, il Datore di lavoro han il diritto di riassegnare temporaneamente i propri dipendenti a posti di lavoro e luoghi di lavoro diversi da quelli contenuti nei contratti di lavoro o ad un altro datore di lavoro. Di conseguenza, qualora il contratto di lavoro del dipendente indica la sede legale o la sede di attività del datore di lavoro come luogo di lavoro e il dipendente svolge l’attivitá da casa su istruzioni del datore di lavoro, allora in questo caso il rapporto di lavoro si svolge in un luogo diverso dal contratto di lavoro. La durata del rapporto di lavoro non può superare complessivamente quarantaquattro giorni lavorativi oppure trecentocinquantadue ore programmate durante un anno solare.
In relazione all'impiego in un luogo di lavoro diverso da un contratto di lavoro, cioé in questo caso in ambiente domestico, vorremmo evidenziare i seguenti punti di interesse;
Per quanto riguarda l'orario, di regola, nel caso del lavoro di home office, l'orario di lavoro del dipendente è non obbligatorio, il dipendente lavora part-time, assegnandosi il proprio orario di lavoro. Tuttavia, l'orario di lavoro occasionale non significa che il dipendente non debba essere disponibile in orari specifici, come riunioni o teleconferenze.
Per quanto riguarda il controllo del lavoro, si può stabilire che sostanzialmente il datore di lavoro determina il metodo di controllo. Deve essere stabilito in anticipo quale periodo di tempo può essere trascorso tra la notifica e l'inizio dell'ispezione locale, vale a dire a casa del lavoratore. Ovviamente, il datore di lavoro o il persona responsabile non può presentarsi inaspettatamente a casa del collega. Il controllo non dovrebbe essere un onere sproporzionato per il dipendente, ma vale anche per i familiari del dipendente qualora il lavoro si svolge nella propria casa.
Lavorare a distanza può anche portare costi più gravi legati al lavoro, come i costi telefonici o Internet, o anche attrezzature speciali o costi di stampa per il lavoro, nel caso in cui la natura del lavoro lo richiede. In base agli obblighi generali relativi al rapporto di lavoro, il datore di lavoro è tenuto a rimborsare al dipendente i costi ragionevolmente sostenuti per lo svolgimento del rapporto di lavoro.
Per quanto riguarda le regole sopra descritte, è importante sottolineare che lavorare in un ambiente domestico non deve in alcun modo comportare una violazione dei diritti del dipendente, quindi come tipico esempio un dipendente non dovrebbe essere tenuto a prendere ferie retribuite durante home office, non è tenuto a svolgere tre turni al posto del unico precedente, né a lavorare nei fine settimana qualora non abbia precedentemente lavorato in questo modo. Il limite di tempo di 44 giorni per l'occupazione in un luogo diverso dal contratto di lavoro si applica solo all'ordine unilaterale della dirigenza, ovvero qualora il datore di lavoro offre l'ufficio a casa ma non lo rende obbligatorio e il dipendente accetti la possibilità, in linea di principio da mutuo accordo tra le parti. In questo modo non si riduce il limite annuale di 44 giorni lavorativi. L'applicazione flessibile del home office può essere una soluzione temporanea fino alla fine della situazione epidemica o fino a quando non sarà fornita l'ubicazione fisica dei luoghi di lavoro.
Tendenze finanziarie nel 2020
03/11/2020
I dati recenti dell'Ufficio ungherese di statistica mostrano che un sesto in meno di persone ha stipulato contratto di prestito per acquistare immobili nella prima metà di quest'anno rispetto all'anno precedente. In sintesi, tuttavia, non vi è stato alcun calo sostanziale;
03/11/2020
I dati recenti dell'Ufficio ungherese di statistica mostrano che un sesto in meno di persone ha stipulato contratto di prestito per acquistare immobili nella prima metà di quest'anno rispetto all'anno precedente. In sintesi, tuttavia, non vi è stato alcun calo sostanziale; 422 miliardi di fiorini ungheresi sono stati erogati in prestiti per gli immobili nella prima metà dell'anno, quale somma è soltanto 1% in meno rispetto all'anno precedente, il che significa che l'importo medio dei prestiti per transazione è aumentato. In quest'area i prestiti per l'ampliamento e l'ammodernamento si sono comportati in modo opposto: sono diminuiti di un terzo del totale. I prestiti per la costruzione sono aumentati del 5%, mentre i prestiti per l'acquisto di appartamenti di seconda mano sono diminuiti di pari importo, mentre la popolazione abbia stipulato contratti di prestiti il 15% in più per il finanziamento di nuove abitazioni. Sommariamente, ciò significa un prestito medio di 13,3 milioni di HUF per consumatori residenziali per l'acquisto di nuovi appartamenti nella prima metà dell'anno, mentre lo stesso prestito è stato di 10,5 milioni di HUF per appartamenti usati.
Come è noto, fino al 31 dicembre 2020 la moratoria di rimborso dei prestiti era generale, applicata dagli istituti di credito ai contratti già in essere al 18 marzo 2020, sia tra i clienti retail che tra le imprese.
È stata adottata la legge n. 107 del 2020 sull'estensione della moratoria di rimborso dei crediti. La legge ha introdotto le seguenti innovazioni:
• i disoccupati, le donne in attesa e coloro che allevano figli, i pensionati e i dipendenti pubblici possono beneficiare della moratoria sul rimborso crediti con le condizioni invariati fino al 30 giugno 2021;
• riguardo alle società; soltanto le imprese in difficoltà finanziarie possono usufruire dell'opzione dal 1 ° gennaio, queste imprese - a differenza dei clienti individuali, con cui la loro banca concorda elettronicamente sull'idoneità - devono inviare un modulo di domanda separato all'istituto di credito;
• coloro che non prorogano la moratoria di rimborso crediti devono rispettare il divieto di cancellazione del contratto fino alla metà del prossimo anno.
Per quanto riguarda la procedura degli istituti di credito, l'esperienza del nostro Studio Legale è che a causa della situazione epidemica, la circolazione della clientela personale è notevolmente diminuita mentre è aumentata l’esigenza del digital banking e della comunicazione elettronica. Tenendo presente questo, le banche stanno cercando di mettersi al passo con la loro infrastruttura alle mutate circostanze. In linea generale la procedura di accredito non è diventata significativamente più gravosa, in quanto molti atti precedenti possono essere risolti elettronicamente con la partecipazione di un legale rappresentante. Si può inoltre affermare che la disponibilità delle banche a concedere prestiti non è diminuita e potrebbe rafforzarsi ulteriormente a fine anno.
Panoramica del mercato immobiliare autunnale
22/10/2020
Il 14 ottobre, nell'ambito dell'Home Creation Program, è stato annunciato che il sistema statale di sostegno agli immobili sarebbe stato ampliato con diversi nuovi elementi dal 1 gennaio 2021.
22/10/2020
Il 14 ottobre, nell'ambito dell'Home Creation Program, è stato annunciato che il sistema statale di sostegno agli immobili sarebbe stato ampliato con diversi nuovi elementi dal 1 gennaio 2021.
Un esempio è la riduzione dell'IVA sulla costruzione degli immobili dal 27% al 5% che potrebbe ridare un nuovo slancio all'appetito di acquisto di case di nuova costruzione.
I piani includono anche l'introduzione della sovvenzione statale fino a 3.000.000 HUF per la ristrutturazione degli alloggi, nonché la remissione della tassa sul trasferimento di proprietà remunerata per gli appartamenti acquistati con lo sconto per la creazione di una casa familiare (CSOK.) I criteri esatti per l'uso pratico di questi elementi del programma devono ancora venire.
In parte a causa di queste misure, il numero di interessi nell'acquisto di nuove case e appartemanti nelle prime tre settimane di ottobre è stato del 40% superiore rispetto all'anno precedente. Pertanto, il calo del 10-40% della domanda, che è iniziato a marzo e ha raggiunto il picco in aprile nell'incerta situazione che circonda l'epidemia di coronavirus, e il calo del 10-30% negli annunci pubblicitari pubblicati durante questo periodo sono cambiati in modo significativo. L'analisi di ingatlan.com mostra anche che nelle prime tre settimane di ottobre l'offerta di appartamenti di seconda mano è diminuita dell'8 per cento rispetto a un anno prima e gli acquirenti possono ora scegliere tra 142.000 annunci immobiliari residenziali. La domanda di alloggi di seconda mano è diminuita del 19%. I dati preliminari dell'ufficio di statistica commerciale mostrano che gli appartamenti di seconda mano sono diventati più economici del 6,3% su base annua nel secondo trimestre.
Secondo gli esperti del mercato immobiliare, è probabile che il mercato immobiliare mostri un volto volatile nei prossimi mesi, dato che la situazione epidemica è ancora incerta e che molte famiglie, che stanno per acquistare e vendere le loro proprietà, stanno attualmente aspettando l'espansione del suddetto sistema statale di sostegno all'edilizia abitativa dal 1 ° gennaio 2020. Tuttavia, possiamo ragionevolmente aspettarci che non sia previsto un ulteriore aumento dei prezzi nel mercato immobiliare.
Ingresso in Ungheria dal 1 settembre
07/09/2020
La seconda ondata di COVID-19 é giá arrivata in Ungheria, per questo motivo il governo ungherese ha implementato nuove regolazioni relative al transito delle frontiere nazionli. Lo scopo di questo breve articolo è quello di chiarire le incertezze che ci possano essere in merito all’ingresso in Ungheria.
07/09/2020
La seconda ondata di COVID-19 é giá arrivata in Ungheria, per questo motivo il governo ungherese ha implementato nuove regolazioni relative al transito delle frontiere nazionli. Lo scopo di questo breve articolo è quello di chiarire le incertezze che ci possano essere in merito all’ingresso in Ungheria.
La normativa in questione é il decreto governativo n. 408/2020. (VIII. 30.) sulle restrizioni ai viaggi durante il periodo di allerta epidemiologica. Il decreto distungue due casi: l’entrata di cittadini ungheresi, e l’entrata di cittadini non ungheresi.
Se a fare ingresso nel paese magiaro è un cittadino nazionale, il soggetto deve essere esaminato e poi sarà sottoposto alla misura di isolamento fiduciario per 14 giorni. Tuttavia, il soggetto puó essere esonerato tal obbligo, se produce 2 tamponi (PCR) negativi a distanza di 48 ore successivamente all’entrata nel Paese. È importante specificare che la quarantena permane finchè il soggetto non produca almeno due tamponi negativi. Il primo tampone sarà considerato valido solo se effettuato in un altro stato dello spazio Schengen, negli Stati Uniti oppure in Canada
Per quanto riguarda l’entrata di cittadini stranieri, si applicano regole più severe. Come regola generale, un cittadino non ungherese non può entrare nel territorio di Ungheria, a meno che non abbia opportune ragioni Queste ultime sono definite esplicitamente all’interno dello stesso decreto, e consistono nella facoltà di ingresso per studenti ovvero per ragioni di assistenza sanitaria. Queste ragioni possono essere presentate online tramite un modulo scaricabile dal sito della questura competente, in relazione alla frontiera che si intende attraversare. Tale modulo può essere presentato tanto in lingua inglese quanto in lingua ungherese: http://www.police.hu/hu/ugyintezes/elektronikus-ugyintezes/meltanyossagi-kerelem-magyarorszagra-torteno-beutazashoz
Il cittadino straniero deve essere esaminato al valico di frontiera. Se si sospetta l'infezione, la polizia gli rifiuterà l'ingresso nel Paese. Nel caso in cui non si sospetti l’infezione, il cittadino non ungherese puó entrare nel territorio magiaro, ma deve essere sottoposto all’obbligo di quarantena, anche in questo caso è prevista la facoltà di esonero dall’obbligo della quarantena, secondo le modalità indicate anche per i cittadini nazionali.
Per quanto riguarda poi specificamente i soggetti dipendenti ed amministratori di società collegate, le nuove normative prevedono per loro uno speciale permesso di ingresso in Ungeria. In particolare, questi soggetti „possono entrare in Ungheria senza alcuna restrizione”.
Se un cittadino ungherese desidera tornare in Ungheria per motivi d’affari, può farlo senza alcuna restrizione. Tuttavia se questo soggetto non riusciesse a dare prova della sua ragione di ingresso, dovrebbe in ogni caso affrontare il periodo di isolamento fiduciario di 14 giorni.
Se un cittadino straniero si intendesse entrare nel territorio ungherese per motivi d’affari, potrebbe farlo senza alcuna restrizione, se però non fosse in grado di dimostrare il motivo del suo ingresso in Ungheria, si applicherebbero le generali regole per i cittadini non ungheresi.
Ulteriori regole speciali ed esenzioni sono previste infine per l’ingresso in Ungheria di alteti, diplomatici e convogli commerciali, per maggiori informazioni.