Informazioni relativamente al procedimento di liquidazione cotta
04/09/2020
In base all’esperienza del nostro studio legale, il numero di procedimenti giudiziari presso il tribunale delle imprese volte all’estinzione di società inattive o fittizie, è radicalmente aumentato negli ultimi anni. Se questo inter non fosse portato a termine il tribunale delle imprese potrebbe ordinare la cancellazione della società con l’avvio di una procedura di liquidazione, o di liquidazione coatta. Molto spesso il procedimento di cancellazione implica l’estinzione della società senza che vi sia alcun ulteriore ente a proseguirne la personalità giuridica.
In questo articolo esamineremo a titolo informativo le circostanze che danno luogo ad un’azione giudiziaria, nonché le modalità per evitare la liquidazione oppure la liquidazione coatta della società per ordine giudiziario.
Il primo passo che porta alla cancellazione della società è la sottoposizione della stessa ad un controllo di legalità, tale attività è disciplinata nella legge 5/2006 sulla pubblicità delle società, i procedimenti giudiziari societari e la liquidazione, come di seguito riportato. Lo scopo della procedura di controllo della legalità è quello di far rispettare il legale andamento della società per mantenere una corrispondenza tra il reale funzionamento della società e quanto riportato pubblicamente nel registro delle imprese. Durante questa fase il tribunale delle imprese può modificare i dati relativi alla società nel registro secondo le modalità previste dalla legge. Questo è un procedimento giudiziario non contenzioso.
Le condizioni che legittimano l’avvio di una procedura di controllo della legalità societaria.
Ai sensi delle disposizioni in materia societaria una procedura di supervisione può essere avviata qualora:
1) L’atto costitutivo ovvero lo statuto sociale ovvero i dati inseriti nel registro delle imprese non siano conformi a legge per un motivo già esistente prima della registrazione.
2) I dati inseriti nel registro delle imprese sono divenuti illeciti per un motivo sopravvenuto.
3) L’atto costitutivo o lo statuto societario non contengono tutti i requisiti di legge ovvero non ci sono alcuni dati previsti a pena di invalidità.
4) Nel corso dell’attività societaria non sono rispettate le regole previste dalla legge o dall’atto costitutivo in tema di organi societari e di funzionamento degli stessi.
5) In tutti gli altri casi in cui la legge esplicitamente impone la procedura di supervisione giudiziaria della società.
Qualora la regolarità della società non sia stata ripristinata a seguito degli interventi giudiziari, il tribunale delle imprese può vietare il perseguimento dell’attività societaria, dichiarando l’estinzione della società. Si avvia così un procedimento di liquidazione coatta della stessa.
I motivi sopra riportati di supervisione giudiziaria dipendono da errori (attivi od omissivi) operati dai soci in fase di stesura dell’atto costitutivo ovvero nel corso dello svolgimento dell’attività societaria. Tali infrazioni possono facilmente essere evitate grazie ad una consulenza legale in materia societaria che possa informare gli operatori dei vincoli previsti dalla legge.
Vale la pena, per la loro frequenza nella prassi di questo studio, trattare separatamente due omissioni che spesso occorrono nel corso dell’attività della società. Una è l’omissione o l’irregolarità dei bilanci annuali, l’altra è la cessazione del rapporto di domiciliazione della sede legale, che comporta la perdita della sede legale della società.
È importante sottolineare che anche se una società non compie attività imprenditoriale per un lasso di tempo più o meno lungo, è comunque tenuta alla redazione del bilancio annuale. L’Agenzia delle Entrate monitora infatti costantemente il rispetto dell’obbligo della regolare tenuta del bilancio, e in caso di infrazioni sospende il codice fiscale della società dopo due avvertimenti. Nel fare ciò l’agenzia informa tempestivamente il tribunale delle imprese per avviare la procedura di cancellazione della società.
Un altro rischio che colpisce in particolar modo i soci fondatori stranieri è la cessazione del rapporto di domiciliazione della sede legale in Ungheria, specialmente quando il domiciliatario svolge il servizio di fornitura della sede legale per molte società. Questi fornitori, infatti, in caso di mancata e regolare retribuzione dei servizi prestati, risolvono il rapporto a seguito di inefficaci solleciti di pagamento. In tal modo la società perde la propria sede legale e il domiciliatario denuncia al tribunale delle imprese le irregolarità in corso.
Dagli esempi sopra riportati è evidente come sia piuttosto facile per qualsiasi società incorrere in irregolarità che possano comportare in tempi brevi l’apertura di un procedimento giudiziario. Onde evitare questi inconvenienti si consiglia, in via preventiva, di controllare costantemente i portali informatici della società ove potrebbero comparire comunicazioni ufficiali delle autorità, ovvero, se ciò dovesse risultare impossibile per ragioni linguistiche, conferire esplicita delega al commercialista o all’avocato per consentirgli di accedere a questi strumenti.
È estremamente importante usufruire di un servizio di domiciliazione della sede legale della società, centrale e affidabile, ovvero di autorizzare un delegato alla consegna e ricezione, avendo cura di monitorare costantemente tali attività anche con riferimento alla remunerazione dei soggetti.
In caso di cessazione dell’attività imprenditoriale, e non vi fosse alcuna intenzione di riprenderla, vale la pena considerare il trasferimento della partecipazione societaria oppure, in ultima istanza l’estinzione tramite procedura di liquidazione della società.
Nel caso in cui, tramite il rappresentante della società, si venisse informati che il tribunale delle imprese avesse preso provvedimenti contro la propria società, è necessario contattare immediatamente il vostro rappresentante legale per affrontare adeguatamente il problema.