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Registrazione della proprietà nel processo di registrazione immobiliare elettronica

02/03/2022

Recentemente, il nostro ufficio partner ha ricevuto la prima registrazione della proprietà basata esclusivamente su documenti elettronici.

02/03/2022

Recentemente, il nostro ufficio partner ha ricevuto la prima registrazione della proprietà basata esclusivamente su documenti elettronici. Come è noto, si prevede che dal 1° febbraio 2023 la regola principale sarà l'amministrazione online nelle procedure di registrazione degli immobili.

Fino al 1° gennaio 2021, le Autorità di Registro Immobiliare non hanno avuto la possibilità formale di ricevere ed elaborare le domande presentate per via telematica; dopo una modifica di un atto legislativo, non possono più agire solo sulla base carta. In questo caso è necessario presentare un solo documento originale firmato elettronicamente nel procedimento, non è necessario presentare due originali e una copia autenticata, come nel caso del procedimento cartaceo. La procedura di registrazione immobiliare elettronica facilita esplicitamente l'esecuzione del contratto nei casi in cui, ad esempio, il cliente o altra parte si trovi all'estero.

La procedura richiede ancora che l'avvocato e tutte le parti contraenti possano firmare elettronicamente il contratto o la dichiarazione legale relativa alla proprietà. In futuro, avvocati e consulenti legali possono avviare liberamente procedimenti presentando documenti firmati e controfirmati elettronicamente.

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NUOVE REGOLE NEL CODICE DELLA STRADA ITALIANO

23/11/2021

É stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 9 novembre 2021, n. 267 la Legge 9 novembre 2021, n. 156 di conversione del D.L. n. 121/2021 — c.d. “Decreto infrastrutture” — che introduce diverse novità al Codice della Strada.

23/11/2021

É stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 9 novembre 2021, n. 267 la Legge 9 novembre 2021, n. 156 di conversione del D.L. n. 121/2021 — c.d. “Decreto infrastrutture” — che introduce diverse novità al Codice della Strada.

  • Nuova regolamentazione dei monopattini elettrici:

  1. la velocità massima del veicolo è ridotta da 25 a 20 km\h (solo 6km\h nelle aree pedonali) e si prevedono severe sanzioni in caso di manomissione del motore del mezzo (confisca del veicolo)

  2. possono essere parcheggiati solo in aree designate dai Comuni oppure negli stalli destinati a biciclette e ciclomotori. È comunque previsto l’obbligo per i gestori di acquisire una fotografia del parcheggio onde evitare la “sosta selvaggia”

  3. a partire dal luglio 2022, inoltre i monopattini dovranno essere dotati di indicatore di direzione (frecce) e luce di posizione a segnalare la frenata

  • obbligo del casco nei ciclomotori: la responsabilità è del conducente anche per l’infrazione del passeggero trasportato ( anche se questi è minorenne )

  • estensione del divieto di utilizzo di telefonini al volante anche a tablet, computer e altri dispositivi idonei a distrarre l’attenzione del conducente

  • a tutela dell’ambiente è previsto il raddoppio delle multe per i soggetti che gettano dal finestrino mozziconi di sigaretta o cartacce ( la sanzione amministrativa è ora prevista tra 26 e 102 € ). In caso invece di abbandono di rifiuti la sanzione è molto salata e prevede una multa tra 216 e 866 € .

  • l’obbligo di dare precedenza ai pedoni sulle strisce pedonali viene esteso anche al pedone che sia in procinto di o prossimo all’attraversamento sulle aree designate.

Per un maggiore approfondimento delle regole del Codice della Strada italiano o per l’impugnazione di sanzioni amministrative irrogate dalla polizia italiana, lo Studio Legale Bálint Halmos offre la propria consulenza.

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Le modifiche al codice di procedura civile ungherese

17/02/2021

Tre anni fa, il 1 ° gennaio 2018, è entrata in vigore la legge n. CXXX del 2016 apportante modifiche al codice di procedura civile, innovando così la disciplina delle controversie civili in Ungheria.

Tre anni fa, il 1 ° gennaio 2018, è entrata in vigore la legge n. CXXX del 2016 apportante modifiche al codice di procedura civile, innovando così la disciplina delle controversie civili in Ungheria. La nuova legge processuale ha introdotto, tra l’altro, il principio della concentrazione del procedimento e ha rimarcato la doverosa condotta responsabile delle parti nel processo. Il principale obiettivo della riforma, in linea con le tendenze europee, è stato quello di abbreviare i tempi della giustizia civile, realizzando così il giusto processo.

Sulla scorta della consolidata giurisprudenza della Corte Costituzionale magiara, la nuova riforma ha teso a semplificare le norme processuali. Sotto questi auspici è per tanto entrata in vigore il 1° gennaio 2021 la più recente riforma del codice di procedura civile ungherese (legge n. CXIX del 2020) che ha a sua volta modificato un precedente intervento (legge n. CXXX del 2016). Lo scopo principale delle nuove modifiche è quello di rendere più accessibile la giustizia civile. Al contempo vengono perseguiti gli obiettivi della concentrazione dei procedimenti (in un’ottica di economia dei mezzi processuali) mantenendo il così detto principio della struttura frazionata del procedimento.

Il principio di concentrazione del procedimento si basa sull’Art. 3 del codice di procedura civile, a detta del quale, tanto il tribunale, quanto le parti, si devono adoperare per produrre nella fase processuale dedicata tutte le prove necessarie all’istruzione probatoria, in modo tale che la decisione sia presa dal giudice dopo una sola udienza.

Secondo la struttura frazionata del procedimento, nella fase introduttiva del contenzioso, le parti devono fornire tutte le prove rilevanti ai fini del thema decidendum, corredate dalle motivazioni giuridiche a fondamento della pretesa azionata. Il giudice, d’altro canto, in questa fase rileva le irregolarità e le invalidità che impediscano il prosieguo del procedimento.

Tali nuove regole, di portata generale, si applicano a tutti i procedimenti pendenti al 1° gennaio 2021. La nuova disciplina afferente alla competenza, invece, riguarda solo i processi introdotti con domanda successiva all’entrata in vigore della nuova riforma.

Le modifiche semplificano gli elementi costitutivi dell’atto di citazione. Dal 1 ° gennaio non è più obbligatorio indicare nell'atto di citazione relativamente al convenuto, le sue generalità, la sua residenza, la sua posizione processuale.

Qualora poi una parte sia una persona giuridica, i cui dati siano iscritti in pubblici registri, il giudice non è più tenuto a richiedere ulteriori dimostrazioni di informazioni che siano ivi pubblicate. Qualora invece la persona giuridica non sia sottoposta a tale regime pubblicitario, permane il potere del giudice di richiedere la dimostrazione di tali elementi.

D'ora in poi, anche nel caso in cui una delle parti agisca tramite rappresentante legale, il giudice sarà obbligato ad ordinare alla parte di presentare una rettifica in caso di vizio formale o sostanziale dell’atto di citazione. Tale modifica è giustificata dal fatto che le domande di persone giuridiche, che stanno in giudizio per mezzo dei loro rappresentanti legali, venivano spesso rigettate ex oficio senza dare la possibilità all’attore di correggere le irregolarità dell’atto introduttivo.

Nell'ordinanza che dispone la rettifica le eventuali irregolarità nell’atto di citazione devono essere esplicitamente indicate dal giudice. Qualora l’attore poi vi ponga rimedio, il giudice è tenuto ad accettare la domanda, senza la possibilità cioè di ordinare ulteriori modifiche.

Quest’ultima modifica è di assoluto rilievo poiché in passato accadeva che il tribunale emanasse plurime ordinanze di rettifica, con la possibilità infine di respingere la domanda attorea nel caso in cui la parte non desse corso alle correzioni richieste.

Secondo la nuova normativa, nei casi relativi allo stato personale, ad esempio le procedure relative all’affidamento dei figli, viene data precipua attenzione all’interesse dei minori.

Le modifiche sopra evidenziate sono solo una piccola parte della nuova normativa. In conclusione si può affermare che le norme, entrate in vigore il 1 ° gennaio 2021, agevoleranno i procedimenti civili sia per l’attore, sia per il convenuto, rendendo il processo civile ungherese molto più rapido e semplice, in ottemperanza alle direttive europee

dr. Csanád Kandikó, Gianmarco Dalla Costa

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Natura giuridica del home office e aspetti interessanti dalla pratica

26/11/2020

La situazione causata dal coronavirus ha posto anche nuove sfide al lavoro organizzato, in quanto vi è una richiesta senza precedenti di lavoro nell'home office, cioè a casa del dipendente.

26/11/2020

La situazione causata dal coronavirus ha posto anche nuove sfide al lavoro organizzato, in quanto vi è una richiesta senza precedenti di lavoro nell'home office, cioè a casa del dipendente.

Lavorare da casa è considerato da molti di essere „telelavoro” o „teleworking", sebbene questo passaggio temporaneo all'home office non corrisponda al concetto di telelavoro come definito nel Codice del lavoro. Ai sensi dell’Art 196 del Codice del lavoro, per "telelavoro" si intendono le attività svolte regolarmente in un luogo diverso dalle strutture del datore di lavoro, utilizzando computer e altri mezzi di tecnologia dell'informazione (di seguito denominati collettivamente "apparecchiature informatiche"), dove il prodotto finale viene consegnato tramite mezzi elettronici. Nel contratto di lavoro le parti concordano l'assunzione del lavoratore mediante telelavoro. In linea con quanto sopra, l'elemento concettuale del telelavoro è, da un lato, che il rapporto di lavoro è fondamentalmente stabilito specificamente ai fini del telelavoro e, dall'altro, che viene svolto regolarmente in questo modo.

Concettualmente, lavorare tramite home office può corrispondere a una definizione legale di impiego in un luogo di lavoro diverso da un contratto di lavoro; Ai sensi dell’Art 53 del Codice del lavoro, il Datore di lavoro han il diritto di riassegnare temporaneamente i propri dipendenti a posti di lavoro e luoghi di lavoro diversi da quelli contenuti nei contratti di lavoro o ad un altro datore di lavoro. Di conseguenza, qualora il contratto di lavoro del dipendente indica la sede legale o la sede di attività del datore di lavoro come luogo di lavoro e il dipendente svolge l’attivitá da casa su istruzioni del datore di lavoro, allora in questo caso il rapporto di lavoro si svolge in un luogo diverso dal contratto di lavoro. La durata del rapporto di lavoro non può superare complessivamente quarantaquattro giorni lavorativi oppure trecentocinquantadue ore programmate durante un anno solare.

In relazione all'impiego in un luogo di lavoro diverso da un contratto di lavoro, cioé in questo caso in ambiente domestico, vorremmo evidenziare i seguenti punti di interesse;

Per quanto riguarda l'orario, di regola, nel caso del lavoro di home office, l'orario di lavoro del dipendente è non obbligatorio, il dipendente lavora part-time, assegnandosi il proprio orario di lavoro. Tuttavia, l'orario di lavoro occasionale non significa che il dipendente non debba essere disponibile in orari specifici, come riunioni o teleconferenze.

Per quanto riguarda il controllo del lavoro, si può stabilire che sostanzialmente il datore di lavoro determina il metodo di controllo. Deve essere stabilito in anticipo quale periodo di tempo può essere trascorso tra la notifica e l'inizio dell'ispezione locale, vale a dire a casa del lavoratore. Ovviamente, il datore di lavoro o il persona responsabile non può presentarsi inaspettatamente a casa del collega. Il controllo non dovrebbe essere un onere sproporzionato per il dipendente, ma vale anche per i familiari del dipendente qualora il lavoro si svolge nella propria casa.

Lavorare a distanza può anche portare costi più gravi legati al lavoro, come i costi telefonici o Internet, o anche attrezzature speciali o costi di stampa per il lavoro, nel caso in cui la natura del lavoro lo richiede. In base agli obblighi generali relativi al rapporto di lavoro, il datore di lavoro è tenuto a rimborsare al dipendente i costi ragionevolmente sostenuti per lo svolgimento del rapporto di lavoro.

Per quanto riguarda le regole sopra descritte, è importante sottolineare che lavorare in un ambiente domestico non deve in alcun modo comportare una violazione dei diritti del dipendente, quindi come tipico esempio un dipendente non dovrebbe essere tenuto a prendere ferie retribuite durante home office, non è tenuto a svolgere tre turni al posto del unico precedente, né a lavorare nei fine settimana qualora non abbia precedentemente lavorato in questo modo. Il limite di tempo di 44 giorni per l'occupazione in un luogo diverso dal contratto di lavoro si applica solo all'ordine unilaterale della dirigenza, ovvero qualora il datore di lavoro offre l'ufficio a casa ma non lo rende obbligatorio e il dipendente accetti la possibilità, in linea di principio da mutuo accordo tra le parti. In questo modo non si riduce il limite annuale di 44 giorni lavorativi. L'applicazione flessibile del home office può essere una soluzione temporanea fino alla fine della situazione epidemica o fino a quando non sarà fornita l'ubicazione fisica dei luoghi di lavoro.

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Tendenze finanziarie nel 2020

03/11/2020

I dati recenti dell'Ufficio ungherese di statistica mostrano che un sesto in meno di persone ha stipulato contratto di prestito per acquistare immobili nella prima metà di quest'anno rispetto all'anno precedente. In sintesi, tuttavia, non vi è stato alcun calo sostanziale;

03/11/2020

I dati recenti dell'Ufficio ungherese di statistica mostrano che un sesto in meno di persone ha stipulato contratto di prestito per acquistare immobili nella prima metà di quest'anno rispetto all'anno precedente. In sintesi, tuttavia, non vi è stato alcun calo sostanziale; 422 miliardi di fiorini ungheresi sono stati erogati in prestiti per gli immobili nella prima metà dell'anno, quale somma è soltanto 1% in meno rispetto all'anno precedente, il che significa che l'importo medio dei prestiti per transazione è aumentato. In quest'area i prestiti per l'ampliamento e l'ammodernamento si sono comportati in modo opposto: sono diminuiti di un terzo del totale. I prestiti per la costruzione sono aumentati del 5%, mentre i prestiti per l'acquisto di appartamenti di seconda mano sono diminuiti di pari importo, mentre la popolazione abbia stipulato contratti di prestiti il 15% in più per il finanziamento di nuove abitazioni. Sommariamente, ciò significa un prestito medio di 13,3 milioni di HUF per consumatori residenziali per l'acquisto di nuovi appartamenti nella prima metà dell'anno, mentre lo stesso prestito è stato di 10,5 milioni di HUF per appartamenti usati.

Come è noto, fino al 31 dicembre 2020 la moratoria di rimborso dei prestiti era generale, applicata dagli istituti di credito ai contratti già in essere al 18 marzo 2020, sia tra i clienti retail che tra le imprese.

È stata adottata la legge n. 107 del 2020 sull'estensione della moratoria di rimborso dei crediti. La legge ha introdotto le seguenti innovazioni:

• i disoccupati, le donne in attesa e coloro che allevano figli, i pensionati e i dipendenti pubblici possono beneficiare della moratoria sul rimborso crediti con le condizioni invariati fino al 30 giugno 2021;

• riguardo alle società; soltanto le imprese in difficoltà finanziarie possono usufruire dell'opzione dal 1 ° gennaio, queste imprese - a differenza dei clienti individuali, con cui la loro banca concorda elettronicamente sull'idoneità - devono inviare un modulo di domanda separato all'istituto di credito;

• coloro che non prorogano la moratoria di rimborso crediti devono rispettare il divieto di cancellazione del contratto fino alla metà del prossimo anno.

Per quanto riguarda la procedura degli istituti di credito, l'esperienza del nostro Studio Legale è che a causa della situazione epidemica, la circolazione della clientela personale è notevolmente diminuita mentre è aumentata l’esigenza del digital banking e della comunicazione elettronica. Tenendo presente questo, le banche stanno cercando di mettersi al passo con la loro infrastruttura alle mutate circostanze. In linea generale la procedura di accredito non è diventata significativamente più gravosa, in quanto molti atti precedenti possono essere risolti elettronicamente con la partecipazione di un legale rappresentante. Si può inoltre affermare che la disponibilità delle banche a concedere prestiti non è diminuita e potrebbe rafforzarsi ulteriormente a fine anno.

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Panoramica del mercato immobiliare autunnale

22/10/2020

Il 14 ottobre, nell'ambito dell'Home Creation Program, è stato annunciato che il sistema statale di sostegno agli immobili sarebbe stato ampliato con diversi nuovi elementi dal 1 gennaio 2021.

22/10/2020

Il 14 ottobre, nell'ambito dell'Home Creation Program, è stato annunciato che il sistema statale di sostegno agli immobili sarebbe stato ampliato con diversi nuovi elementi dal 1 gennaio 2021.

Un esempio è la riduzione dell'IVA sulla costruzione degli immobili dal 27% al 5% che potrebbe ridare un nuovo slancio all'appetito di acquisto di case di nuova costruzione.

I piani includono anche l'introduzione della sovvenzione statale fino a 3.000.000 HUF per la ristrutturazione degli alloggi, nonché la remissione della tassa sul trasferimento di proprietà remunerata per gli appartamenti acquistati con lo sconto per la creazione di una casa familiare (CSOK.) I criteri esatti per l'uso pratico di questi elementi del programma devono ancora venire.

In parte a causa di queste misure, il numero di interessi nell'acquisto di nuove case e appartemanti nelle prime tre settimane di ottobre è stato del 40% superiore rispetto all'anno precedente. Pertanto, il calo del 10-40% della domanda, che è iniziato a marzo e ha raggiunto il picco in aprile nell'incerta situazione che circonda l'epidemia di coronavirus, e il calo del 10-30% negli annunci pubblicitari pubblicati durante questo periodo sono cambiati in modo significativo. L'analisi di ingatlan.com mostra anche che nelle prime tre settimane di ottobre l'offerta di appartamenti di seconda mano è diminuita dell'8 per cento rispetto a un anno prima e gli acquirenti possono ora scegliere tra 142.000 annunci immobiliari residenziali. La domanda di alloggi di seconda mano è diminuita del 19%. I dati preliminari dell'ufficio di statistica commerciale mostrano che gli appartamenti di seconda mano sono diventati più economici del 6,3% su base annua nel secondo trimestre.

Secondo gli esperti del mercato immobiliare, è probabile che il mercato immobiliare mostri un volto volatile nei prossimi mesi, dato che la situazione epidemica è ancora incerta e che molte famiglie, che stanno per acquistare e vendere le loro proprietà, stanno attualmente aspettando l'espansione del suddetto sistema statale di sostegno all'edilizia abitativa dal 1 ° gennaio 2020. Tuttavia, possiamo ragionevolmente aspettarci che non sia previsto un ulteriore aumento dei prezzi nel mercato immobiliare.

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Ingresso in Ungheria dal 1 settembre

07/09/2020

La seconda ondata di COVID-19 é giá arrivata in Ungheria, per questo motivo il governo ungherese ha implementato nuove regolazioni relative al transito delle frontiere nazionli. Lo scopo di questo breve articolo è quello di chiarire le incertezze che ci possano essere in merito all’ingresso in Ungheria.

07/09/2020

La seconda ondata di COVID-19 é giá arrivata in Ungheria, per questo motivo il governo ungherese ha implementato nuove regolazioni relative al transito delle frontiere nazionli. Lo  scopo di  questo breve articolo è quello di chiarire le incertezze che ci possano essere in merito all’ingresso in Ungheria.

La normativa in questione é il decreto governativo n. 408/2020. (VIII. 30.) sulle restrizioni ai viaggi durante il periodo di allerta epidemiologica. Il decreto distungue due casi: l’entrata di cittadini ungheresi, e l’entrata di cittadini non ungheresi.

Se a fare ingresso nel paese magiaro è un cittadino nazionale, il soggetto  deve essere esaminato e poi sarà sottoposto alla misura di isolamento fiduciario per 14 giorni. Tuttavia, il soggetto puó essere esonerato tal obbligo, se produce 2 tamponi (PCR) negativi a distanza di 48 ore successivamente all’entrata nel Paese. È importante specificare che la quarantena permane finchè il soggetto non produca almeno due tamponi negativi. Il primo tampone sarà considerato valido solo se effettuato in un  altro  stato dello spazio Schengen, negli Stati Uniti oppure in Canada

Per quanto riguarda l’entrata di cittadini stranieri, si applicano regole più severe. Come regola generale, un cittadino non ungherese non può entrare nel territorio di Ungheria, a meno che non abbia opportune ragioni Queste ultime sono definite esplicitamente all’interno  dello stesso decreto, e consistono nella facoltà di ingresso per studenti ovvero per ragioni di assistenza sanitaria.  Queste ragioni possono essere presentate online tramite un modulo  scaricabile dal sito  della questura competente, in relazione alla frontiera che si intende attraversare. Tale modulo può essere presentato tanto in lingua inglese quanto in lingua ungherese: http://www.police.hu/hu/ugyintezes/elektronikus-ugyintezes/meltanyossagi-kerelem-magyarorszagra-torteno-beutazashoz

Il cittadino straniero deve essere esaminato al valico di frontiera. Se si sospetta l'infezione, la polizia gli rifiuterà l'ingresso nel Paese. Nel caso in cui non si sospetti l’infezione, il cittadino non ungherese puó entrare nel territorio magiaro, ma deve essere sottoposto all’obbligo di quarantena, anche in questo caso è prevista la facoltà di esonero  dall’obbligo della quarantena,  secondo le modalità indicate anche per i cittadini nazionali.

Per quanto riguarda poi specificamente i soggetti dipendenti ed amministratori di società collegate, le nuove normative prevedono per loro uno speciale permesso di ingresso in Ungeria. In particolare, questi  soggetti „possono entrare in Ungheria senza alcuna restrizione”.

Se un cittadino ungherese desidera tornare in Ungheria per motivi d’affari, può farlo senza alcuna restrizione. Tuttavia se questo  soggetto  non riusciesse a dare prova della sua ragione di ingresso, dovrebbe in ogni caso affrontare il periodo di isolamento fiduciario  di 14 giorni.

Se un cittadino straniero si intendesse entrare nel territorio ungherese per motivi d’affari, potrebbe farlo senza alcuna restrizione, se però non fosse in grado  di dimostrare il motivo del suo ingresso in Ungheria, si  applicherebbero le generali  regole per i cittadini non ungheresi.

Ulteriori regole speciali ed esenzioni sono previste infine per l’ingresso in Ungheria di alteti, diplomatici e convogli commerciali, per maggiori informazioni.

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Informazioni relativamente al procedimento di liquidazione cotta

04/09/2020

In base all’esperienza del nostro studio legale, il numero di procedimenti giudiziari presso il tribunale delle imprese volte all’estinzione di società inattive o fittizie, è radicalmente aumentato negli ultimi anni. Se questo inter non fosse portato a termine il tribunale delle imprese potrebbe ordinare la cancellazione della società con l’avvio di una procedura di liquidazione, o di liquidazione coatta. Molto spesso il procedimento di cancellazione implica l’estinzione della società senza che vi sia alcun ulteriore ente a proseguirne la personalità giuridica.

04/09/2020

In base all’esperienza del nostro  studio legale, il numero di procedimenti giudiziari  presso il  tribunale delle imprese volte all’estinzione di società inattive o fittizie, è radicalmente aumentato  negli ultimi anni. Se questo  inter non  fosse portato  a termine il tribunale delle imprese potrebbe ordinare la cancellazione della società con l’avvio di una procedura di liquidazione, o di liquidazione coatta. Molto spesso il procedimento di  cancellazione implica l’estinzione della società senza che vi sia alcun ulteriore ente a proseguirne la personalità giuridica.

In questo  articolo esamineremo a titolo informativo le circostanze che danno luogo  ad un’azione giudiziaria, nonché  le modalità per evitare la liquidazione oppure la liquidazione coatta della società per ordine giudiziario.

Il primo passo che porta alla cancellazione della società è la sottoposizione della stessa ad un controllo di legalità, tale attività è disciplinata nella legge 5/2006 sulla pubblicità delle società, i procedimenti giudiziari societari e  la liquidazione, come di seguito  riportato. Lo scopo della procedura di controllo della legalità è quello di far rispettare il legale andamento della società per mantenere una corrispondenza tra il reale funzionamento della società e quanto riportato pubblicamente nel registro delle imprese. Durante questa fase il tribunale delle imprese può modificare i dati relativi alla società nel registro secondo le modalità previste dalla legge. Questo è un procedimento  giudiziario non contenzioso.

Le condizioni che legittimano  l’avvio di una procedura di controllo della legalità  societaria.

Ai sensi delle disposizioni in materia societaria una procedura di supervisione può essere avviata qualora:

1)     L’atto costitutivo ovvero lo statuto sociale ovvero i dati inseriti nel registro delle imprese non siano conformi a legge per un motivo già esistente prima della registrazione.

2)     I dati inseriti nel registro delle imprese sono divenuti illeciti per un motivo sopravvenuto.

3)     L’atto costitutivo o lo statuto societario non contengono tutti i requisiti di legge ovvero non ci sono alcuni dati  previsti a pena di invalidità.

4)     Nel corso dell’attività societaria  non sono rispettate le regole previste dalla legge o dall’atto  costitutivo in tema di  organi societari  e di funzionamento degli stessi.

5)     In tutti gli altri casi in cui la legge esplicitamente impone la procedura di supervisione giudiziaria della società.

Qualora la regolarità della società non sia stata ripristinata a seguito  degli interventi giudiziari, il tribunale delle imprese può vietare il perseguimento dell’attività societaria, dichiarando l’estinzione della società. Si avvia così un procedimento di liquidazione coatta della stessa.

I  motivi sopra riportati di supervisione giudiziaria dipendono da errori (attivi od omissivi) operati dai soci in  fase di stesura dell’atto  costitutivo ovvero nel corso dello svolgimento dell’attività societaria. Tali infrazioni possono facilmente essere evitate grazie ad una consulenza legale in materia societaria che possa informare gli operatori dei vincoli previsti dalla legge.

Vale la pena, per la loro frequenza nella prassi di  questo studio, trattare separatamente due omissioni che spesso occorrono nel corso dell’attività della società. Una è l’omissione o l’irregolarità dei bilanci annuali, l’altra è la cessazione del rapporto di domiciliazione della sede legale, che comporta la perdita della sede legale della società.

È importante sottolineare che anche se una società non compie attività imprenditoriale per un lasso di tempo più o meno lungo, è comunque tenuta alla redazione del bilancio annuale. L’Agenzia delle Entrate monitora infatti  costantemente il  rispetto dell’obbligo della regolare tenuta del bilancio, e in caso di infrazioni sospende il codice fiscale della società dopo due avvertimenti. Nel fare ciò l’agenzia informa tempestivamente il tribunale delle imprese per avviare la procedura di cancellazione della società.

Un altro rischio che colpisce in particolar modo i soci fondatori stranieri  è la cessazione del rapporto di domiciliazione della sede legale in Ungheria, specialmente quando il domiciliatario svolge il servizio di fornitura della sede legale per molte società. Questi fornitori, infatti, in caso di mancata e regolare retribuzione dei servizi prestati, risolvono il  rapporto a seguito di inefficaci solleciti di pagamento. In  tal modo la società perde la propria sede legale e il domiciliatario denuncia al tribunale delle imprese le irregolarità in  corso.

Dagli  esempi sopra riportati è evidente come sia piuttosto facile per qualsiasi società incorrere in irregolarità che possano  comportare in tempi brevi l’apertura di un procedimento giudiziario. Onde evitare questi inconvenienti si consiglia,  in via preventiva, di controllare costantemente i portali informatici della società ove potrebbero comparire comunicazioni ufficiali delle autorità,  ovvero, se ciò dovesse risultare impossibile per ragioni linguistiche, conferire esplicita delega al commercialista o  all’avocato per consentirgli di accedere a questi  strumenti.

 

È estremamente importante usufruire di un servizio di domiciliazione della sede legale della società, centrale e affidabile, ovvero di autorizzare un delegato alla consegna e ricezione, avendo cura di monitorare costantemente tali  attività anche con riferimento alla remunerazione dei soggetti.

In caso di cessazione dell’attività imprenditoriale, e non vi fosse alcuna intenzione di riprenderla, vale la pena considerare il trasferimento della partecipazione societaria oppure, in ultima istanza l’estinzione tramite procedura di liquidazione della società.

Nel caso in cui, tramite il  rappresentante della società, si venisse informati che il tribunale delle imprese avesse preso provvedimenti contro la propria società, è necessario contattare immediatamente il vostro rappresentante legale per affrontare adeguatamente il problema.

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Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE)

07/07/2020

L’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) è un registro dove tutti i cittadini italiani residenti all’estero devono iscriversi se trascorrono più di 12 mesi all’estero. L’anagrafe è tenuta presso i comuni e presso il Ministero dell'Interno. L’Articolo 6. della legge n. 470/1988. Dispone che sono tenuti ad iscriversi all’AIRE tutti i cittadini che trasferiscono la propria residenza all’estero per un periodo superiore a 12 mesi, nonché coloro che già risiedono per più di un anno all’estero, o perché nati fuori dall’Italia, o per successiva acquisizione della cittadinanza italiana.

07/07/2020

L’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) è un registro dove tutti i cittadini italiani residenti all’estero devono iscriversi se trascorrono più di 12 mesi all’estero. L’anagrafe è tenuta presso i comuni e presso il Ministero dell'Interno. L’Articolo 6. della legge n. 470/1988. Dispone che sono tenuti ad iscriversi all’AIRE tutti i cittadini che trasferiscono la propria residenza all’estero per un periodo superiore a 12 mesi, nonché coloro che già risiedono per più di un anno all’estero, o perché nati fuori  dall’Italia, o per successiva acquisizione della cittadinanza italiana.

La legge elenca anche le eccezioni alla regola. Non devono quindi iscriversi:

  1. coloro che risiedono in un paese estero per un periodo di tempo inferiore ad un anno

  2. i cittadini che si recano all’estero per l’esercizio di occupazioni stagionali

  3. i dipendenti di ruolo dello Stato in servizio all'estero e le persone con essi conviventi, i quali siano stati comunicati alle autorità locali ai sensi delle convenzioni di Vienna sulle relazioni diplomatiche e sulle relazioni consolari, rispettivamente del 1961 e del 1963, ratificate con legge 9 agosto 1967, n. 804.

  4. i militari che partecipano ad una missione di NATO

Come ci si può iscriversi?

Il Consolato Italiano a Budapest dà la possibilità ai cittadini italiani di adempiere ai propri doveri di registrazione all’AIRE esclusivamente online. È sufficiente collegarsi alla pagina dei servizi consolari al  seguente link https://serviziconsolari.esteri.it/ScoFE/services/service-info.sco?serviceId=92&sCode=AIRERR e seguire le istruzioni del sito. I cittadini italiani che risiedono in Ungheria devono caricare i seguenti documenti:

  • documento d’identità ITALIANO (carta d’identità o passaporto valido)

  • carta di registrazione in Ungheria rilasciata dall’ufficio immigrazione (Regisztrációs igazolás)

  • carta di residenza (Lakcímkártya)

Dopo che il cittadino ha eseguito l’iscrizione online il Consolato si rivolge al Comune italiano di provenienza e quando l’intero processo d’iscrizione sarà Completato, il cittadino riceverà una comunicazione.

Krisztián Kis

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